Sto attenta a cosa mangio...
Viviana Cerulli
8/20/20253 min read
“Sto attenta a cosa mangio”: ma cosa significa davvero?
Quante volte vi è capitato di sentire questa frase?
“Eh, io sto attenta a cosa mangio…”
Ogni volta che qualcuno la pronuncia, dentro di me sorge spontanea una domanda: ma cosa vuol dire per te stare attenta?
Perché la verità è che ciascuno gli dà un significato diverso.
Per qualcuno vuol dire ridurre i dolci, per altri eliminare i grassi, per altri ancora togliere pane e pasta. Eppure, detta così, è una frase vuota, senza una vera consapevolezza.
Anch’io, prima di intraprendere il mio percorso di studi in naturopatia e nutrizione, sapevo solo le classiche “verità di sentito dire”: troppi zuccheri fanno male, troppa pasta fa male. Ma il perché? Non ne avevo la minima idea.
Quando la salute diventa una ricerca personale
La mia svolta è arrivata in un periodo difficile: ero sempre malata.
Passavo da un medico all’altro, ricevendo prescrizioni su prescrizioni, ma senza mai una risposta chiara sulla causa del mio malessere. Mi sentivo stanca, sfiduciata e soprattutto senza strumenti per capire cosa stesse accadendo al mio corpo.
È stato lì che ho deciso: dovevo informarmi, dovevo comprendere. Non potevo più delegare la mia salute a qualcun altro senza avere consapevolezza. Ed è così che ho scoperto un mondo meraviglioso: la nutrizione e l’approccio olistico.
E sapete cosa mi ha affascinato più di tutto? Il sistema immunitario. Una macchina straordinaria, complessa, intelligente. È stato proprio lui a farmi innamorare di questo percorso di studi.
Ogni sintomo è un messaggio
Oggi so che ogni sintomo che il corpo ci manda è un segnale prezioso. Possiamo ignorarlo, certo, ma prima o poi quel segnale diventerà più forte, più insistente, fino a trasformarsi in qualcosa di cronico.
Allora, torniamo alla domanda iniziale: sappiamo davvero cosa vuol dire “stare attenti a mangiare”?
La verità è che non si tratta solo di contare zuccheri, grassi o carboidrati. La differenza la fanno quando mangiamo, cosa mangiamo, come mangiamo e in che quantità.
QUANDO mangio
Il nostro corpo segue un ritmo biologico preciso. Durante la notte si dedica alla rigenerazione e alla detossinazione.
Ecco perché l’orario della cena è fondamentale.
Se ceniamo tardi, il nostro sistema digestivo resta impegnato proprio mentre fegato e organi dovrebbero pulire e riparare. Risultato? Ci svegliamo appesantiti, stanchi, con tossine accumulate e senza quella sensazione di vera energia.
Il fegato, ad esempio, lavora al massimo tra l’1 e le 3 di notte. Ma può farlo davvero solo se non è ancora occupato a digerire. Per questo, cenare entro le 18–18:30 è un vero regalo al corpo.
Io stessa ho sperimentato che una cena leggera e precoce cambia completamente la qualità del risveglio. La maggior parte delle volte scelgo verdure a foglia verde calde, e se ho più fame aggiungo un po’ di pesce, proteine vegetali, formaggi leggeri di capra o pecora.
Non è un caso che i nostri nonni cenassero presto… e avevano ragione!
QUANTO mangio
Per anni ho pensato che “stare attenta ai grassi” significasse ridurli al minimo. Olio quasi assente, burro bandito, pochi semi e frutta secca.
Risultato? Mi stavo togliendo proprio ciò che avrebbe potuto aiutarmi.
Oggi so che i grassi buoni sono indispensabili: olio extravergine d’oliva, ghee, burro di qualità, olio di cocco, semi oleosi. Inseriti nelle giuste quantità e bilanciati con proteine e carboidrati, mi hanno ridato equilibrio e salute.
Personalmente ne consumo ogni giorno: circa 4–6 cucchiaini distribuiti tra i pasti principali, sempre a crudo sulle verdure calde. È incredibile quanta differenza facciano!
COME mangio
Questo è un mondo ancora più affascinante, che vi racconterò nei prossimi articoli. Perché non conta solo cosa portiamo nel piatto, ma anche come lo viviamo: il modo in cui mastichiamo, l’attenzione che dedichiamo al pasto, la connessione con quello che stiamo nutrendo davvero – il nostro corpo e la nostra energia.
La mia conclusione
“Stare attenti a cosa mangiamo” non significa privarsi o seguire mode. Significa conoscersi, ascoltarsi e capire cosa serve davvero al nostro corpo.
Io l’ho imparato attraverso la mia esperienza, partendo da una salute fragile fino a ritrovare energia e benessere.
Il mio invito per te è questo: sii curioso, non fermarti a ciò che senti dire, non credere a tutto ciò che passa in pubblicità. Vai oltre, fai le tue scoperte, ascolta i segnali che il corpo ti manda.
Perché il cibo non è solo nutrimento: è la chiave per la tua salute.
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